Entro la fine del mese dovrebbe essere ufficialmente formalizzato il decreto che disciplina le norme applicative del nuovo Piano Transizione 5.0. A breve, infatti verrà inviato alla Corte dei Conti che valuterà l’idoneità del documento e darà approvazione della sua pubblicazione ufficiale sul sito del Mimit.
Gli obiettivi del piano Transizione 5.0
Uno degli scopi di questo nuovo piano è quello di incentivare la trasformazione digitale all’interno delle aziende italiane in ottica sostenibile, nello specifico, ponendo il focus sulla riduzione dei consumi energetici.
Le agevolazioni e i finanziamenti per l’interconnessione dei macchinari di produzione, la transizione energetica e il risparmio, faciliteranno, soprattutto all’interno delle piccole e medie imprese, lo sviluppo di nuovi modelli di business che daranno maggiore spazio alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente.
Il monitoraggio dei processi
Ancora una volta, la tecnologia avrà un ruolo fondamentale: per monitorare i processi di produzione, sarà possibile utilizzare sistemi di raccolta, analisi e storicizzazione dati, che permetteranno quindi di verificare i consumi e l’andamento delle attività in termini di efficienza e risparmio. Questo potrà essere fatto in real-time e da remoto grazie a sistemi cloud appositamente creati.
Le novità del piano Transizione 5.0
Tornando al nuovo piano Transizione 5.0., l’ultima versione prevede uno “smussamento” della disciplina del DNSH, in accordo con la Commissione Europea.
Tra le fonti rinnovabili, sono stati inseriti gli impianti per la produzione di energia termica utilizzata esclusivamente come calore di processo.
Ci sarà anche una modifica per quanto riguarda i parametri per il calcolo in euro/kW del costo massimo ammissibile per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
È stata modificata anche la lista dei certificatori: oltre a EGE ed ESCo, sono abilitati gli ingegneri iscritti nella seziona A dell’albo professionale con “comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi”; non sono più presenti alcuni organismi di valutazione della conformità.
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