“Puoi insegnare alle macchine a fare buon uso delle esperienze che hai fatto, insegnandogliele; ma non dimenticare che sei stato tu ad educarle su cos’è giusto e cos’è sbagliato”.
“Anche nel mondo industriale oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, ma pensando alla competitività delle imprese italiane, la novità di cui si dovrebbe parlare è un concetto tecnologico e metodologico più ampio, quello di Intelligenza Aumentata”.
Il concetto di Intelligenza Artificiale pone il focus sulla macchina, sul come la macchina, una volta dotata di capacità tecnologiche di apprendimento e interazione quasi umane, possa diventare capace di operare in grande autonomia anche nel compiere azioni molto complesse, riuscendo a farle anche meglio di un uomo. Per dirlo in un modo congegnale al mondo industriale, il concetto di Intelligenza Artificiale esprime il contributo tecnologico più avanzato all’automazione possibile di attività umane sempre più complesse.
Il concetto di Intelligenza Aumentata pone invece il focus sull’uomo, sul come l’uomo, grazie a una tecnologia che gli abilita nuove capacità, possa fare più e meglio il proprio lavoro, quella parte di attività che comunque rimangono sua prerogativa. Le soluzioni di Intelligenza Aumentata non sono un’alternativa alle soluzioni di Intelligenza Artificiale; sono piuttosto il modo per “inglobare” queste ultime in un percorso evolutivo dell’uomo e delle sue macchine totalmente razionale e praticabile, basato sulla piena consapevolezza di quali rimangono i punti di forza e di debolezza della macchina, anche quando è potenziata con Intelligenza Artificiale.
Con l’ottimale applicazione di tutte le tecnologie al momento disponibili, l’Intelligenza Aumentata serve sostanzialmente all’arricchimento delle facoltà imprenditoriali e manageriali, per portarle a un livello superiore, “aumentato”, e non semplicemente alla sostituzione di capacità decisionali o esecutive laddove riconducibili a un livello subordinato.
In un’azienda manifatturiera, per esempio, uno strumento di Intelligenza Aumentata conferisce quel livello di conoscenza in più che permette di re-inventare una gestione più efficace del business in varie fasi del ciclo di vita del prodotto. Il passaggio che opera («dai dati all’informazione al saper fare») non si traduce cioè nel semplice “automatizzare qualche fase dei vari processi, nel fare anche noi quello che può fare chiunque altro, magari prima e meglio di noi”. Punta al posizionarsi un passo avanti nella «re-invenzione digitale», tipicamente in logica data-driven, di ogni attività dell’imoresa, dalla progettazione dei prodotti, alla loro commercializzazione, all’erogazione di servizi post vendita ai clienti.
In estrema sintesi, uno strumento di Intelligenza Aumentata è quello che serve oggi per rafforzare anzitutto i propri elementi distintivi di competitività nell’evoluzione del proprio mercato.