HOLONIX, partner EUROSYSTEM: da nuovi modelli di business alle tecnologie 4.0
L’Industria 4.0 è un’opportunità non solo per un aggiornamento tecnologico, ma anche per rivoluzionare il progetto di business dell’impresa. L’imprenditore che si avvia al 4.0 è più informato, meno scettico, ma con la necessità di essere guidato in una strada complessa e con elevato potenziale. Jacopo Cassina, CEO di Holonix, partner di Eurosystem per le soluzioni di Industria 4.0, racconta la sua esperienza.
Industria 4.0: come siamo arrivati qui? Ci può fare un breve excursus per capire da dove si origina questa evoluzione?
Gli elementi fondamentali che hanno portato all’Industria 4.0 sono la crescente riduzione del costo dell’hardware, l’estensione della connettività e la possibilità di lavorare in Cloud. Quando parliamo di hardware a basso costo pensiamo a come è cambiato il mondo dei PC e dei telefonini: lo smartphone, ad esempio, oggi è posseduto da quasi tutti e ha delle capacità enormi. L’incrocio dei tre fattori citati sopra e un mercato tecnologico più maturo hanno creato le condizioni per l’avvento dell’Internet of Things e per far si che abbia un impatto decisivo nel prossimo futuro. Con l’IoT è come se noi applicassimo uno smartphone ad ogni oggetto: come i cellulari hanno cambiato la nostra vita, l’Internet of Things cambierà il modo in cui gli oggetti sono progettati, costruiti ed utilizzati.
Le tematiche nuove e principali che l’Industria 4.0 lancia: i processi, le tecnologie, la privacy, la sicurezza, i dati… quali secondo Lei?
In realtà queste sono tutte tematiche funzionali a quella principale, ovvero definire nuovi modelli di business basati sulle possibilità offerte dalla disponibilità di sensoristica, connettività ed intelligenza artificiale/analytics. La scelta di quale tecnologia, o sistema di sicurezza, arriva dopo. Qualcosa di simile è già successo con i Social Network, che sin dall’inizio sono sembrati promettenti, ma non era chiaro come usarli per creare business e profitti. Nel caso dell’IoT e dell’Industria 4.0 esiste la tecnologia di supporto, ma il modo giusto per capitalizzarla ed ottenerne profitto varia da settore a settore se non anche da azienda ad azienda, per le grandi differenze sia “fisiche”che di mercato e di business. Ho analizzato queste problematiche, iniziando dal punto di vista di un ingegnere meccanico quale sono, seguendone poi gli aspetti di business durante il mio dottorato in ingegneria gestionale per poi applicarle concretamente in Holonix, società di cui sono fondatore. A mio avviso il vero tema, il core dell’Industria 4.0, non sono le tecnologie, ma come ottenerne un vantaggio.
Ma partiamo da queste tecnologie e parliamone: quali sono quelle che reggono l’Industria 4.0?
Sono tante, ma gli elementi caratterizzanti sono le possibilità offerte dal collegare le proprie macchine e i prodotti in lavorazione al Cloud, con vantaggi in termini di elevata potenza e bassi costi e l’opportunità di rivedere i propri processi. Le tecnologie IoT sono il primo passo, da cui derivano i Big Data, che sono da gestire, analizzare e sfruttare per ricavarne valore. L’IoT si può applicare su macchine di produzione come anche su prodotti finiti. Questo permette di cambiare il modello di business, offrendo nuovi servizi a valore aggiunto ai clienti, migliorando la customer experience e fidelizzandoli. Questo genera una mole di dati molto ampia che bisogna capire come utilizzare e valorizzare al meglio.
Quali, invece, le soluzioni proposte da Holonix?
La nostra offerta si articola in tre elementi chiave, due elementi software ed uno consulenziale. i-LiKe Platform è una soluzione che supporta la gestione della produzione e della tracciabilità logistica in azienda ed utilizza la tecnologia RFID Radio-Frequency IDentification. i-LiKe Platform è una soluzione a moduli per imprese che vogliono ottimizzare la gestione dell’intero ciclo di vita del proprio prodotto. i-LiKe Machines, invece, è una soluzione software che personalizziamo a seconda delle esigenze del cliente e che permette di fare monitoraggio macchine e gestione degli allarmi sul Cloud e da remoto (ossia se una macchina si ferma viene inviata una notifica sul cellulare), di gestire la manutenzione su condizione, di aggregare i dati realizzando un’analisi rispetto ad alcuni parametri, generando quindi regole di manutenzione predittiva oppure capendo al meglio cause e motivazioni di fermi, difettosità o guasti. È inoltre disponibile un modulo di fleet management per i produttori e i manutentori, in modo da poter vedere un indice aggregato di stato, così come delle variabili non confidenziali delle macchine e poter quindi pianificare in modo preciso ed efficiente le manutenzioni e la riprogettazione delle macchine. In questo modo produttore e utilizzatore sono sempre connessi tra loro, si massimizza il valore percepito, si rilevano i KPIs, e ottenendo i dati di utilizzo della macchina, si garantisce una maggiore competitività sul mercato. Una terza componente della nostra offerta è data dal supporto che forniamo ai processi di concreta innovazione aziendale dei nostri clienti, ovvero le nostre specifiche competenze sia di IoT che di progetti di ricerca ed innovazione a livello europeo, che usiamo per supportare le aziende nei processi di cambiamento, consigliando metodi, tecnologie e supportando i nostri partner passo passo nel cambiamento.
La ricezione dell’Industria 4.0 nelle imprese e negli imprenditori…
Quando tre anni fa si è cominciato a parlare di Industria 4.0 sono stato estremamente felice perché quello che stavamo (e stiamo) facendo aveva finalmente un nome comprensibile e noto al grande pubblico. Allo stesso modo è molto importante il lavoro che il Governo italiano sta portando avanti, di informazione sulle opportunità dell’Industria 4.0, oltre che di offerta di incentivi. Questi ultimi hanno sicuramente attirato l’attenzione degli imprenditori, ma è la diffusione dell’informazione che ha dato modo di capire i benefici dell’Industria 4.0. Quello che percepisco adesso è una notevole richiesta di essere guidati nel cambiamento e, da questo punto di vista, la formazione rimane l’elemento principe per accompagnare l’imprenditore in questa direzione. Il Governo ha avuto il grande merito di aver ascoltato e preso spunto dalle idee delle varie associazioni di categoria come Confindustria.
Innovazione e ricerca sono uno degli asset della vostra azienda. Come vi muovete per la costruzione di un prodotto/servizio e che fetta rappresenta del vostro fatturato questa divisione?
Una parte del nostro turnover proviene da iniziative di innovazione a livello europeo, svolte in collaborazione con altri partner. È un’attività a cui diamo grande visibilità e per noi strategica per l’impatto nelle nostre competenze e sullo sviluppo delle nostre soluzioni. Ma l’innovazione per noi non è tale non è applicata. Per questo partecipiamo a progetti che ci permettono di ideare e allo stesso tempo di testare il prodotto all’interno dell’azienda che poi andrà ad utilizzarlo. Abbiamo ad esempio creato un prodotto che si chiama Idea Manager e serve al management per raccogliere idee, creare sondaggi, coinvolgere i collaboratori e supportarli nei processi di Open Innovation. Lo abbiamo realizzato insieme ai migliori Innovation manager italiani ed europei, creando una soluzione che rispondesse alle loro esigenze. L’idea è nata in un progetto europeo e l’abbiamo lanciata sul mercato nella primavera di quest’anno. Il core delle nostre attività è comunque sulla realizzazione di progetti industriali di innovazione basati sull’utilizzo di tecnologie IoT e customizzati sulle esigenze di ogni singolo cliente.
Quali sono i settori in cui operate maggiormente e quali quelli da esplorare?
Lavoriamo moltissimo con i produttori di macchine industriali; questo ci ha permesso di conoscere n modo più approfondito settori come l’automotive, quello dello stampaggio plastico, il mondo del chimico e quello alimentare.
Ci racconta alcuni casi di progetti cliente?
Ad esempio SIRAP-Gema produce vaschette alimentari: ha un flusso giornaliero molto importante di decine e decine di camion che trasportano il prodotto in tutta Italia. Il loro problema è quello di gestire questo flusso con un’estrema efficienza operativa, considerato il basso valore unitario della merce. Il nostro sistema i-LiKe è stato quindi customizzato in modo da fornire suggerimenti agli operatori in real time su come e dove posizionare o prendere la merce, tenendo conto di tutti i parametri rilevanti (e.g.dimensioni, scadenze, distanze), minimizzando le movimentazioni ed il tempo per il singolo trasporto. Risultato: risparmio di tempo con conseguente riduzione dei costi di immagazzinamento e di trasporto del prodotto. Un altro progetto cliente, svolto presso Nearchimica, è stato un lavoro che coniuga tracciabilità, effettuata con RFID e gestione dei dati IoT. L’azienda produce materiale chimico di elevato valore per il trattamento dei tessuti. L’esigenza era legata alla minimizzazione degli scarti, l’informazione degli operatori e l’eliminazione degli errori di spedizione. Questi tre obiettivi sono stati raggiunti grazie agli RFID che permettono di conoscere la storia di ogni singolo fusto di prodotto e dell’IoT che permette di registrare i dati dei reattori dove i prodotti chimici vengono elaborati. Tutte le informazioni vanno a creare una “carta d’identità” di ogni singolo prodotto, da cui si può facilmente capirne la storia e comprendere le cause di una eventuale non conformità. Per finire, le bolle di spedizione vengono lette e verificate in modo automatico grazie agli RFID, con cui è stato raggiunto lo straordinario risultato di ridurre del 90% gli errori di spedizione.