Software as a Service: la soluzione ai problemi di investimento delle PMI (e non solo)

“L’utilizzo di una soluzione SaaS permette di beneficiare di una soluzione di livello industriale anche con budget limitati, l’approccio ottimale per un produttore di piccole e medie dimensioni”.

“L’utilizzatore non si deve accollare costi e rischi associati a acquisto, manutenzione e controllo dell’infrastruttura (in house o cloud), del suo dimensionamento iniziale e nel tempo”.

i-Live Machines

Le applicazioni di business basate su Cloud e distribuite attraverso il modello SaaS (Software as a service) presentano dei vantaggi tangibili, assolutamente non trascurabili rispetto alle tradizionali soluzioni On-Premises. Offrono vantaggi operativi immediati, soprattutto nel caso di budget e team limitati.

SaaS è un modello di concessione della licenza d’uso applicabile a un software ospitato centralmente nel Cloud e accessibile da browser tramite una connessione internet: la licenza viene solitamente concessa in forma di abbonamento (in genere annuale).

I principali vantaggi per l’utilizzatore di una soluzione SaaS sono riassumibili in:

  • Costi iniziali più bassi (nessun costo di licenza iniziale; nessuna spesa per la manutenzione di hardware e software);
  • Configurazione e implementazione rapide (l’applicazione SaaS è già installata e configurata nel Cloud);
  • Aggiornamenti semplici (nessun carico di lavoro e responsabilità da parte dell’utente);
  • Accessibilità (tutto ciò che serve è un browser e una connessione ad internet).

Nel caso specifico in cui il software riceva dati in modalità Internet of Things, ai vantaggi elencati si aggiunge quello della Scalabilità (i costi sono facilmente modulabili in funzione delle effettive necessità d’uso).


Macchine industriali: un mercato interessato dall’evoluzione "Data-driven"

“Il segmento di mercato delle macchine industriali è, per sua natura, tra i segmenti più avanzati dell’intero mercato industriale. Il ruolo dei loro produttori è quello di fornitori della grande maggioranza dei sistemi chiave di ogni processo produttivo (tali sono ciò che chiamiamo, con ampia accezione, macchine o macchinari industriali) e la loro forza competitiva dipende altamente e necessariamente dalla loro capacità di padroneggiare tecnologia e innovazione”.

I produttori italiani si posizionano tra i leader del mercato mondiale (il loro valore aggiunto, in maggior parte esportato, ne fa un importante settore dell’economia nazionale), ma non pochi guardano ancora ai nuovi requisiti del loro mercato come a esigenze “ancora da maturare”. Ancora pochi, soprattutto, hanno visualizzato come il soddisfare le nuove esigenze rappresenti in realtà il cavalcare una concreta e immediata opportunità per una rinnovata competitività”.

i-Live Machines

L’evoluzione indotta nell’industria a livello mondiale dalle nuove tecnologie digitali (un’evoluzione ben precisa, anche se non di rado fraintesa quando si parla sul piano mediatico di «Industria 4.0») ha già concretamente creato per i Produttori di Macchine Industriali nuovi requisiti, vere e proprie nuove aspettative di mercato, che in termini rigorosamente «tecnici» si possono così riassumere:

NUOVI REQUISITI RELATIVI AI LORO PRODOTTI

Anche le macchine industriali evolveranno per diventare “risorse (sistemi ciber-fisici, CPS) interconnesse ad altre risorse interne ed esterne alla fabbrica dove sono installate;

NUOVI REQUISITI RELATIVI AL LORO RUOLO

Anche i produttori delle macchine evolveranno per diventare “entità dell’ecosistema interconnesse alle altre risorse dell’ecosistema, a cominciare dalle «loro» macchine, risorse usate da altre entità dell’ecosistema, i loro clienti”.

I nuovi requisiti si inquadrano in un quadro evolutivo in cui i processi decisionali diventano realmente «data-driven», «guidati dai dati», cioè basati sulle informazioni estraibili da dati analizzabili in tempo reale oltre che come serie storiche. Si tratta di una modalità del tutto naturale di efficientamento dei processi che ha acquisito una enorme rilevanza competitiva con le odierne capacità tecnologiche di trattamento analitico dei cosiddetti Big Data e di interconnessione di risorse nell’ecosistema di appartenenza dell’impresa. Macchine e apparecchiature usate nei sistemi per produrre, sono fonte primaria dei dati a tale scopo utilizzabili in ambito manifatturiero.

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Intelligenza Aumentata: strumenti per potenziare il saper fare dell’uomo

“Puoi insegnare alle macchine a fare buon uso delle esperienze che hai fatto, insegnandogliele; ma non dimenticare che sei stato tu ad educarle su cos’è giusto e cos’è sbagliato”.

“Anche nel mondo industriale oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, ma pensando alla competitività delle imprese italiane, la novità di cui si dovrebbe parlare è un concetto tecnologico e metodologico più ampio, quello di Intelligenza Aumentata”.

i-Live Machines

Il concetto di Intelligenza Artificiale pone il focus sulla macchina, sul come la macchina, una volta dotata di capacità tecnologiche di apprendimento e interazione quasi umane, possa diventare capace di operare in grande autonomia anche nel compiere azioni molto complesse, riuscendo a farle anche meglio di un uomo. Per dirlo in un modo congegnale al mondo industriale, il concetto di Intelligenza Artificiale esprime il contributo tecnologico più avanzato all’automazione possibile di attività umane sempre più complesse.

Il concetto di Intelligenza Aumentata pone invece il focus sull’uomo, sul come l’uomo, grazie a una tecnologia che gli abilita nuove capacità, possa fare più e meglio il proprio lavoro, quella parte di attività che comunque rimangono sua prerogativa. Le soluzioni di Intelligenza Aumentata non sono un’alternativa alle soluzioni di Intelligenza Artificiale; sono piuttosto il modo per “inglobare” queste ultime in un percorso evolutivo dell’uomo e delle sue macchine totalmente razionale e praticabile, basato sulla piena consapevolezza di quali rimangono i punti di forza e di debolezza della macchina, anche quando è potenziata con Intelligenza Artificiale.

Con l’ottimale applicazione di tutte le tecnologie al momento disponibili, l’Intelligenza Aumentata serve sostanzialmente all’arricchimento delle facoltà imprenditoriali e manageriali, per portarle a un livello superiore, “aumentato”, e non semplicemente alla sostituzione di capacità decisionali o esecutive laddove riconducibili a un livello subordinato.

In un’azienda manifatturiera, per esempio, uno strumento di Intelligenza Aumentata conferisce quel livello di conoscenza in più che permette di re-inventare una gestione più efficace del business in varie fasi del ciclo di vita del prodotto. Il passaggio che opera («dai dati all’informazione al saper fare») non si traduce cioè nel semplice “automatizzare qualche fase dei vari processi, nel fare anche noi quello che può fare chiunque altro, magari prima e meglio di noi”. Punta al posizionarsi un passo avanti nella «re-invenzione digitale», tipicamente in logica data-driven, di ogni attività dell’imoresa, dalla progettazione dei prodotti, alla loro commercializzazione, all’erogazione di servizi post vendita ai clienti.

In estrema sintesi, uno strumento di Intelligenza Aumentata è quello che serve oggi per rafforzare anzitutto i propri elementi distintivi di competitività nell’evoluzione del proprio mercato.

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Non solo tecnologie: che cosa serve alle PMI manifatturiere per diventare delle vere smart factory

La capacità di saper raccogliere dati dalle macchine è oramai un’attività fondamentale per l’efficientamento di tutti i processi industriali: permette all’uomo, e alle aziende, di prendere decisioni informate, basate su quello che sta realmente accadendo in produzione. Se è vero che le tecnologie giocano un ruolo chiave nell’abilitare questi processi (soprattutto l’IoT e l’Intelligenza Artificiale), le conoscenze delle aziende e il loro approccio all’utilizzo di queste tecnologie sono fondamentali.

Va capito, in primo luogo, il contesto legato alla particolarità aziendale, le esigenze specifiche che determinano quali tecnologie scegliere, quali e quanti parametri sono necessari per l’efficientamento dei processi. Soltanto così si può estrarre valore aggiunto dal dato, poiché la mera raccolta del dato grezzo non porta alcun vantaggio all’azienda.

Per fare tutto ciò occorrono le giuste competenze, una cultura e un approccio corretto all’utilizzo delle nuove tecnologie e, ovviamente, anche gli strumenti giusti.

Elementi imprescindibili, ma che spesso mancano alle piccole e medie imprese (PMI). Ed è in questo campo che si concentra l’impegno di Holonix, azienda nata nel 2010 come spin-off del Politecnico di Milano e che oggi è una PMI innovativa.

L’offerta di Holonix è incentrata su soluzioni cloud-based per le PMI manifatturiere, ma non solo. L’azienda offre infatti attività di consulenza e formazione, in linea con la sua missione di accompagnare le aziende nel processo di trasformazione in smart factory, ossia “la fabbrica di coloro che hanno capito che le tecnologie abilitanti vanno cavalcate, non subite, che ci sono degli strumenti che ci permettono di lavorare in modo più efficiente ed efficace, diminuendo la possibilità di errore e di farci lavorare in modi nuovi, guidati da strumenti che azzerano le distanze fisiche”, spiega Lara Binotti, Sales Director di Holonix.

C’è ancora molto da fare in questo ambito, sottolinea Binotti: infatti, a fronte di un aumento di consapevolezza raggiunto in questi 10 anni in merito alla raccolta e alla gestione dei dati, anche nelle aziende più strutturate (di medie dimensioni) c’è ancora il rischio di cadere nell’errore di voler passare direttamente all’ultimo step (quindi l’utilizzo dei dati), senza prima fare un percorso di comprensione dei parametri che davvero sono necessari all’azienda.

(…)

IoT Experience, così Holonix accompagna le PMI nel percorso di trasformazione digitale

Sono proprio i produttori i principali interlocutori di Holonix. Per accompagnarli in questo percorso di trasformazione e renderli in grado di offrire più servizi agli utenti finali, Holonix ha ideato una strategia che si basa su approcci modulari, progressivi e personalizzati ai bisogni di ciascuna azienda, che prende il nome di IoT Experience.

(…)

Differentemente dalle piattaforme che sviluppano i “big” del settore (più rigide, in quanto rivolte ad aziende medio-grandi), le soluzioni di Holonix sono pensate e progettate per le PMI: si tratta quindi di soluzioni pronte all’utilizzo, con tempi di implementazione notevolmente inferiori e costi più accessibili (si parla di qualche migliaio di euro).

Inoltre, l’attività di formazione fornita attraverso IoT Experience può essere fatta ricadere nell’ambito delle attività di formazione agevolabili con il nuovo credito di imposta, che permette un rimborso fino al 50% delle spese associate alle attività di formazione per le micro e piccole e medie imprese.

Un approccio modulare che si rende necessario proprio perché spesso a frenare le aziende è proprio la diffidenza verso le nuove tecnologie che si riscontra all’interno. Diffidenza che a volte proviene dagli operatori (intimoriti che le “macchine” possano rubargli il lavoro) e a volte anche dallo stesso team manageriale, a fronte di un tentativo di innovazione del reparto IT.

“Per questo diciamo ai nostri clienti che il percorso, per avere successo, deve coinvolgere diverse aree dell’azienda, dal pre-sales al post-sales, dal management al team di operations. Occorre far capire che è un cambiamento che deve riguardare tutti e che porterà solamente vantaggi”, spiega Binotti.

KITT4SME, il progetto europeo per portare l’AI alle PMI

Lo spirito innovativo dell’azienda l’ha spinta, in questi anni, a confrontarsi con i big europei e a partecipare a diversi progetti di carattere internazionale.

Dopo il progetto Manutelligence – che ha portato alla creazione di una piattaforma in grado di collegare, ottimizzandoli, il ciclo di vita del prodotto con quello del servizio – l’azienda è ora impegnata in altri due progetti inseriti nell’ambito di Horizon 2020: il progetto Coala, che poterà alla creazione del primo assistente vocale di fabbrica (progetto di cui abbiamo parlato nell’intervista con Jacopo Cassina, CEO e co-founder di Holonix) e il progetto KITT4SME (G.A. 952119 | https://kitt4sme.eu).

 

Articolo di Michelle Crisantemi | Innovation Post

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Non solo tecnologie: che cosa serve alle PMI manifatturiere per diventare delle vere smart factory

La capacità di saper raccogliere dati dalle macchine è oramai un’attività fondamentale per l’efficientamento di tutti i processi industriali: permette all’uomo, e alle aziende, di prendere decisioni informate, basate su quello che sta realmente accadendo in produzione. Se è vero che le tecnologie giocano un ruolo chiave nell’abilitare questi processi (soprattutto l’IoT e l’Intelligenza Artificiale), le conoscenze delle aziende e il loro approccio all’utilizzo di queste tecnologie sono fondamentali.

Va capito, in primo luogo, il contesto legato alla particolarità aziendale, le esigenze specifiche che determinano quali tecnologie scegliere, quali e quanti parametri sono necessari per l’efficientamento dei processi. Soltanto così si può estrarre valore aggiunto dal dato, poiché la mera raccolta del dato grezzo non porta alcun vantaggio all’azienda.

Per fare tutto ciò occorrono le giuste competenze, una cultura e un approccio corretto all’utilizzo delle nuove tecnologie e, ovviamente, anche gli strumenti giusti.

Elementi imprescindibili, ma che spesso mancano alle piccole e medie imprese (PMI). Ed è in questo campo che si concentra l’impegno di Holonix, azienda nata nel 2010 come spin-off del Politecnico di Milano e che oggi è una PMI innovativa.

L’offerta di Holonix è incentrata su soluzioni cloud-based per le PMI manifatturiere, ma non solo. L’azienda offre infatti attività di consulenza e formazione, in linea con la sua missione di accompagnare le aziende nel processo di trasformazione in smart factory, ossia “la fabbrica di coloro che hanno capito che le tecnologie abilitanti vanno cavalcate, non subite, che ci sono degli strumenti che ci permettono di lavorare in modo più efficiente ed efficace, diminuendo la possibilità di errore e di farci lavorare in modi nuovi, guidati da strumenti che azzerano le distanze fisiche”, spiega Lara Binotti, Sales Director di Holonix.

C’è ancora molto da fare in questo ambito, sottolinea Binotti: infatti, a fronte di un aumento di consapevolezza raggiunto in questi 10 anni in merito alla raccolta e alla gestione dei dati, anche nelle aziende più strutturate (di medie dimensioni) c’è ancora il rischio di cadere nell’errore di voler passare direttamente all’ultimo step (quindi l’utilizzo dei dati), senza prima fare un percorso di comprensione dei parametri che davvero sono necessari all’azienda.

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IoT Experience, così Holonix accompagna le PMI nel percorso di trasformazione digitale

Sono proprio i produttori i principali interlocutori di Holonix. Per accompagnarli in questo percorso di trasformazione e renderli in grado di offrire più servizi agli utenti finali, Holonix ha ideato una strategia che si basa su approcci modulari, progressivi e personalizzati ai bisogni di ciascuna azienda, che prende il nome di IoT Experience.

(…)

Differentemente dalle piattaforme che sviluppano i “big” del settore (più rigide, in quanto rivolte ad aziende medio-grandi), le soluzioni di Holonix sono pensate e progettate per le PMI: si tratta quindi di soluzioni pronte all’utilizzo, con tempi di implementazione notevolmente inferiori e costi più accessibili (si parla di qualche migliaio di euro).

Inoltre, l’attività di formazione fornita attraverso IoT Experience può essere fatta ricadere nell’ambito delle attività di formazione agevolabili con il nuovo credito di imposta, che permette un rimborso fino al 50% delle spese associate alle attività di formazione per le micro e piccole e medie imprese.

Un approccio modulare che si rende necessario proprio perché spesso a frenare le aziende è proprio la diffidenza verso le nuove tecnologie che si riscontra all’interno. Diffidenza che a volte proviene dagli operatori (intimoriti che le “macchine” possano rubargli il lavoro) e a volte anche dallo stesso team manageriale, a fronte di un tentativo di innovazione del reparto IT.

“Per questo diciamo ai nostri clienti che il percorso, per avere successo, deve coinvolgere diverse aree dell’azienda, dal pre-sales al post-sales, dal management al team di operations. Occorre far capire che è un cambiamento che deve riguardare tutti e che porterà solamente vantaggi”, spiega Binotti.

KITT4SME, il progetto europeo per portare l’AI alle PMI

Lo spirito innovativo dell’azienda l’ha spinta, in questi anni, a confrontarsi con i big europei e a partecipare a diversi progetti di carattere internazionale.

Dopo il progetto Manutelligence – che ha portato alla creazione di una piattaforma in grado di collegare, ottimizzandoli, il ciclo di vita del prodotto con quello del servizio – l’azienda è ora impegnata in altri due progetti inseriti nell’ambito di Horizon 2020: il progetto Coala, che poterà alla creazione del primo assistente vocale di fabbrica (progetto di cui abbiamo parlato nell’intervista con Jacopo Cassina, CEO e co-founder di Holonix) e il progetto KITT4SME (G.A. 952119 | https://kitt4sme.eu).

 

Articolo di Michelle Crisantemi | Innovation Post

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Technologies

This change will not likely result in a sequence of occasional, strikingly disruptive phenomena, but rather in the creation of an actual new socio-economic ecosystem, whose modified characteristics it will be necessary to adapt to.

Technology has always represented an inescapable factor of progress. The rapid “digital revolution” will only continue to be a key factor in the ongoing transformation process, and the ability to manage and dominate it within our globalized context will be a strategic element for those who manage to be in control.

It’s been increasingly clearer how new technologies do not simply make ongoing operational processes more efficient or enable their integration. The paradigms of “Cloud” and “Edge computing” offering huge potential at very low costs, together with the ubiquitous connection opportunities, are making it possible to re-invent historically adopted business models.

A clear example is product servitization, commonly applied to various fields: from aeronautics, in which, instead of engines, the products to be sold are flight hours, to the automotive industry, where it is not cars that are sold, but rather “mobility”; other examples encompass less visible fields, such as 3d printers, industrial or building machines. This implies a deep knowledge and mastery of one’s own distinctive processes, as a prerequisite for the full exploitation of the innovative power of new technologies.

No one can reasonably aspire to be autonomous in terms of knowledge and control over the countless components of digital technologies. Strategically important is the ability to identify and pursue the most consistent partnerships in terms of technology and business with respect to one’s own business, size and globalization capabilities.

Cloud computing, embedded and edge computing, oblique and low-cost connection, are all recognizable technology trends that are revolutionizing our private and professional lives. However, a well-structured innovation project must start from an effective use of enabling technologies, and must be guided by a clear vision of the company management, which subdivides the advantages into specific company processes.

A first example of an actual digital transformation is represented by the use of data to achieve a drastic reduction of waste during processing (zero defects), starting from the knowledge derived from being able to navigate through massive data and to analyze them with the experience of those who know the processes from which they arise, then moving on to the use of data analytics algorithms and finally to artificial intelligence tools.

Holonix aims at developing a software to optimize production processes by introducing systems for real-time monitoring and predicting failures/defects, with consequent automatic machine setup in order to minimize waste; collected data will be historicized and the new knowledge acquired will become the basis for the implementation of necessary algorithms to start a Zero Defects production.

Going beyond the factory and reaching for Industry 4.0, the opportunities are even more remarkable. Exploiting the IoT potential to create new products-services, allowing for continuous interaction over time and for customer loyalty, as well as for an exponential data increase from the field available to the supplier; all of this is linked to a series of possibilities to improve design, thanks to the integration with corporate PLM systems.

The systematic collection of big data from machines, their sharing in the Internet of Things mode and their processing through advanced forms of Artificial Intelligence are the core of this epochal transformation process.

In this regard, it may be useful to explain how the use of new technologies and the achievement of its related advantages can be considered by manufacturers (and their customers) as the stages of a journey towards Maintenance 4.0.

The first stage is, of course, to make the machines “intelligent”, equipping them with a subsystem that continuously collects the most significant parameters of the machine status and sends them through a transmission network towards a secure data platform of unlimited capacity. Once this first step – which does not require a large investment – is completed, manufacturers can immediately reach the first goal of their journey.

A tool like Holonix i-Live Machines guarantees immediate real-time control of the status of the manufacturer’s installed equipment, as well as the collection of the complete data history of every single machine. It will be possible to use this new technological base to rapidly implement, for example, an innovative Condition Based Maintenance service, which calls for intervention on the basis of real-time detected parameters on the machine, thus allowing much higher levels of accuracy and safety than ever, even remaining within the logic of a preventive maintenance.

The real quantum jump will happen with the transition to preventive maintenance. The use of appropriate predictive analytics tools – starting from the machine model and its data history, correlation patterns will be identified between the evolution of physical parameters detectable in the machine and the detected failure modes – will allow for an implementation of just-in-time maintenance logics, minimizing unscheduled downtimes and radically maximizing the machine’s productivity and TOC.

Data may well be the new oil, but in this case the threat to our development model would seem to come from the unlimited potential for growth and the infinite availability of the raw material “information”, rather than from the finiteness of a resource which is limited and increasingly difficult to extract.

All joking aside, we should seriously ask ourselves how to ride this emerging and gigantic wave of data, in order to avoid being overwhelmed by it or losing our orientation and control.

One of the keys to success is the awareness of the need to consistently design the processes and tools used to extract and refine data keeping in mind the purpose of data acquisition and subsequently deciding what data to acquire, how to acquire them and how to analyze them (data-driving).

This is the pragmatic suggestion of our data scientists, the prerequisite for transforming new data into information that can be used in real data-driven processes.

Emblematic cases are those in which the effectiveness of the decision-making process depends on the availability of data which is unfiltered, unaltered and unalterable by third-party interpretations; or in which it depends on the possibility of analyzing data coming from the entire set of all possible operational situations and not only from a subset selected on the basis of already known criticalities; or again, in which it depends on the availability of data, adequately representative in terms of breadth and precision of the actual probabilistic distribution of critical parameters.

Truthfulness, coverage and breadth are in fact data quality requirements that are often decisive in bringing to light, through appropriate analytics, critical issues that can only be identified in a data-driven logic.

All these cases have been faced and solved by Holonix also within the EU Horizon2020 project called Lincoln (G.A. 727982, www.lincolnproject.eu), where a large amount of data is acquired from tracking and management systems to enable a process of fact-based design of boats.

The monitoring over time and the integral analysis of parameters measured in the actual use of the boats by a clustered user, allowed for the documentation of a very different use from what was declared, leading to the decision of the manufacturers to modify the mission profiles in some of the professional scenarios they addressed.

The high-frequency collection of salient design parameters during sea testing of prototypes has instead made it possible to link the complexity and variability of such parameters measured in real operating conditions with the modeling used during the design phase.

I.e., data-surfing is not enough for data-driven professional sailing: adequate data-driving is needed, too!

Thanks to the continuous evolution of digitization, companies today have the possibility to get in touch with a huge amount of their customers’ information and data from different sources: from purchases in stores, through on-line purchases, to tracking even the likes users leave on social networks to certain brands.

In order to be useful, the huge amount of various data collected by companies, the so-called Big Data, must be filtered and analyzed; it is in this context that Augmented Intelligence solutions come into play to automate this process and make it effective.

The problem will be managing this data, as companies have accumulated a large but not homogeneous amount, with different tools and methods, often not integrated with each other. The lack of integration of collected data prevents the exploitation of its richness and thus the real challenge will be to combine the data and obtain, through the implementation of algorithms, useful and applicable insights.

Data interpretation is fundamental in the new marketing perspectives, as it allows to know the potential customer in more detail, allowing companies to understand his/her needs and to offer a customized solution.

On these bases, within the EU Z-Fact0r project (G.A.723906 ), with the purpose to develop a specific software to optimize manufacturing processes, introducing real-time monitoring systems to predict failures/defects with consequent automatic machine setup in order to minimize waste, Holonix has been testing future developments for its augmented intelligence tool, i-Live Machines, in which collected data will be historicized and the new knowledge acquired will be the basis for the implementation of the algorithms necessary to start a Zero Defects production.

Manufacturers of industrial machinery, thanks to the use of this solution allowing for the collection of Big Data transmitted by each installed machine, will be able to provide an efficient and effective support service on the actual behavior of each machine in their fleet, in a continuous way and without intermediate filters, offering their customers customized solutions to meet their real needs.

i-Live Machines is also beneficial in that it allows manufacturers to propose themselves on the market with new components strengthening its current offer, and to undertake the path of digital transformation in order to be more competitive.

This transformation is not exclusively dedicated to Large companies, but rather to any reality that has the possibility to activate the services necessary to transform Big Data into value and to start its digital transformation path.

Holonix i-Live Machines, is addressed to manufacturers who want to receive real-time information about the operation of their machines. The data generated by the customer’s machine are processed and transmitted through a gateway to the i-Live Machines Cloud solution.

The need to generate value from the analysis of countless available information results in the creation of new procedures and rules, e.g. In order to define corrective, preventive and predictive maintenance actions.

For this reason, Holonix has been working on algorithms, developed with the application of big data and augmented intelligence technologies, specific for a machine model or for a single machine, that allow for the elaboration of rules in order to predict machine downtime, malfunctions, etc.

For the manufacturer, through i-Live Machines, it is possible to monitor multiple machines, thus having a real fleet management system. . As the number of connected machines increases, so does the amount of collected data, and it is therefore possible to talk about big data. Each machine is inserted into the system with a precise classification of its characteristics and geolocation. This allows for the space and time monitoring of the machine fleet after its sale.

The manufacturer is then able to understand how the machine is performing, recording any defects that will help to improve the product itself and support the user during maintenance.

Holonix’ experience in this area has been steadily growing, thanks also to its participation in several EU research projects. In the Z-Bre4k EU project (G.A. 768869| https://www.z-bre4k.eu/), the main objective is the creation of a predictive maintenance platform to eliminate failures, unexpected occurrences and to extend the life of manufacturing systems. The continuous feedback and the development of Augmented Intelligence algorithms, together with the best EU research centers, allow for a steady improvement of i-Live Machines, with functionalities aimed at responding to the needs of predictive maintenance.

It is necessary to follow particular methodologies, such as functional tests, negative testing, usability tests, maintainability and security evaluations, in order to define the fundamental company KPIs on which to base the intervention.

This is whyi-Live Machines becomes the ideal solution for all those companies that want to get value from data and use them to start a process of innovation within and outside the company itself.

Information technology, before the advent of blockchain, had managed to automate various procedures; however, some controls related to transactions have always been very much linked to human intervention. One of the areas that suffered from this lack of automation is the “Internet of Value”, i.e., the set of all those applications allowing for the exchange of (virtual) currencies or objects (concept of value).

After the advent of blockchain in 2008, about 10 years ago, not only did virtual currency solutions gain benefits, but also all those applications aiming at ascertaining the authenticity, security and consistency of data, as the control-related cost has since drastically decreased.

Thanks to the implementation of the blockchain technology, it is now possible to track data, controlling authenticity in real time with each new modification of the product. The blockchain network is also shared by all the actors along the supply chain, and each one of them contributes to powering it.

Holonix is experimenting with blockchain technology in one of the EU research projects in which it is a technological partner. Within the ManuSquare Project (G.A. 761145 | https://www.manusquare.eu/), the goal is the creation of a common platform for all the actors of the supply chain involved in the whole production process: from the creation of a new idea, to the manufacturing of the new product.

Our specific role within the project is to manage the innovation process and the integration of all our partners’ software components. Thanks to the use of the blockchain, we can guarantee the authenticity of the data and therefore strengthen the controls, carrying them out in an effective and efficient way.

Holonix wants to increase its know-how on blockchain for future implementations within its products. In the IoT field, in which we have been working for years, we aim to integrate blockchain technology into our solutions to allow for a greater control over sensitive data such as contracts, asset trading and controls over generated data. The success in the field of virtual currencies gave visibility to the blockchain technology.

 

How can the Italian small and medium industrial excellences face the digital transformation process?

Efficiently responding to the challenge of Industry 4.0 means to make use of the enormous advantages expected for the manufacturing system in terms of flexibility, speed, productivity, quality and competitiveness. Smart production, or smart manufacturing, is the perfect combination of information generated by data analysis, technology and human intelligence, to conceive a concept of highly competent and efficient company.

Companies need to be guided towards operational efficiency in order to boost their productivity, acquire knowledge and skills and remain competitive.

Discover the IoT EXPERIENCE.

IoT EXPERIENCE. Beyond Training, Beyond Consultancy.

Real experiences in technologies and products for the Internet of Things and Augmented Intelligence.


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Next Production Revolution

Industry 4.0 and the New Industrial Revolution: a challenge for SMEs

Industry 4.0 and the New Industrial Revolution are current topics. We often talk about how the radical evolution dictated by the fourth industrial revolution has forever changed not only the activities that involve production, but above all the work approach of each industrial reality and its organization.

Let’s find out the meaning of the two terms and explore their philosophy together.


The philosophy of the new Industry 4.0 in Italy

In Industry 4.0, we are faced with complete processes automation. This brings a reduction of human effort and focuses on the absolute controllability of the machinery, which becomes increasingly self-managing.

The philosophy of Industry 4.0, as stated during the last Industry / ICT G7, focuses on three fundamental themes: inclusion, openness and security.

About 70% of the Italian industrial fabric is represented by small and medium-sized enterprises; it is essential that they are fully included in this new innovative scenario and that they are accompanied, step by step, in the new digitization processes. The transition, already underway for some and on the doorstep for others, will be supported by the top management of the country, with the aim of undertaking targeted collaboration and cooperation between SMEs and large industrial giants.

We are all interconnected and with us, even our companies. Data travels in a continuous and unrestricted flow; the new systems based on artificial intelligence allow rapid sharing of information, thus implementing the well-being of the entire population.

This new method of data circulation, if on the one hand it brings an improvement in terms of interconnection of subjects, on the other it can be perceived as a risk. Cyber ​​security is an important issue and, for this reason, it must be monitored and ascertained at all times.


A New Production Revolution

With the report“La Nuova Rivoluzione industriale: implicazioni per i governi e per le imprese”, composed by 12 chapters, OCSE highlights the positivity and criticalities that economic subjects will face during the change towards 4.0 and the New Industrial Revolution. Specifically, the document indicates the ways in which companies will be able to face the numerous changes that will affect the production sector, the role that the country’s leaders will assume, the implications of the so-called new enabling technologies and, consequently, the need to have a clear and transparent communication that clarifies and disseminates the related information.

In the context of Industry 4.0, new enabling technologies in digital systems such as 3D printing, robotics and new materials will develop. The production processes and, consequently, the approach that each production reality is taking towards them, have changed. They will affect economic, employment and income trends. There will also be consequences in the commercial, environmental and social spheres, changing the well-being conditions of the population.

Industry 4.0 and the New Industrial Revolution are concepts that contain, in their meaning and application, a forced transition but, not for this reason, a negative one. In fact, change must mostly be seen as a new stimulus, a possibility and an indispensable opportunity. Companies and, with them, the professional figures who work within them, have the opportunity to understand the new concepts, positively investing time and resources.


The needs dictated by the adaptation to Industry 4.0 approach

Each production reality will have to face the change in a positive way, following an approach based on achieving greater operational efficiency aimed at stimulating productivity, increasing its knowledge and acquiring new skills.

“Responding efficiently to the Industry 4.0 challenge means exploiting the enormous advantages expected for the production system in terms of flexibility, speed, productivity, quality and competitiveness” – from “La Next Production Revolution” by Lara Binotti.

It thus becomes implicit and necessary for companies to share their knowledge internally and externally. Only in this way, will they pursue the objective of information transparency and achieve a technical adaptation in the context of the new procedures. Education, training and industrial research work in synergy, co-creating a new know-how that will become the guide towards Industry 4.0 and the New Production Revolution.


The starting point for a real Revolution in the Production sector

Data is the starting point for following the change. Detected with extreme accuracy and precision, through the use of the IIoT, they are sorted and structured and then returned in terms of information that can be used directly by the various company interlocutors.

This is Data Driven Innovation, the interdependence and interconnection between the human factor and machinery, which, by co-operating, act to implement the digitization of production processes.


The Methods for production adaptation following an Industry 4.0 perspective

With the launch of Industry 4.0, Smart Manufacturing outlines its key components, summarized in data analysis, technologies and human ingenuity.

Only through the development of these 3 combined elements, it is possible to implement intelligent production in which the research and observation of data, carried out through the use of targeted technologies, allows the use of the same by companies. These already have a great know-how in terms of industrial research and development. These are undoubtedly ready to be shared.


Industry 4.0 and the New Production Revolution in Holonix

In order to change, it is necessary to know the technologies most suitable for your business reality and understand how to exploit them.

Holonix’s experience with its customers has led to the creation of tailor-made paths that allow the inclusion of SMEs of any size and sector, the opening to technological standards appropriate to their reality, the use of the best technologies to guarantee greater security, exactly the fundamental themes of industry 4.0.

IoT EXPERIENCE allows you to understand impacts, tools and attractive business scenarios for your company through the application of Internet of Things (IoT) technologies. All objects can acquire an active role thanks to the interconnection of machines, people and data: it is important to understand how to exploit their potential for the purposes of your business.

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