Giunge al termine il progetto europeo, parte di Horizon 2020, partecipato da 12 aziende tra cui Holonix, spin off del Polimi. Obiettivo: creare una piattaforma che colleghi il ciclo dei vita dei prodotti con quello dei servizi che abilitano, grazie all’Internet of Things
Il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0 può avvenire soltanto se al centro della strategia delle imprese rimane l’innovazione, e se non ci si accontenta di digitalizzare il solo processo di produzione, ma si vuole portare l’innovazione fino al cuore dei servizi abilitati dagli oggetti connessi. E’ questo il punto di partenza del progetto Manutelligence, finanziato dal piano Ue Horizon 2020 e giunto al termine dopo tre anni di ricerca e sperimentazioni. A portarlo a compimento è stato un consorzio di 12 aziende, tra le quali Holonix, uno spin off del Politecnico di Milano specializzato in IoT e Industria 4.0, insieme a Dassault Systèmes (che ha coordinato il progetto), Rina Consulting, e Balance Technology per la parte tecnologica e consulenziale, Ferrari, MeyerTurku, Lindbäcks e Fundació Cim per la parte industriale, Politecnico di Milano, Supsi, Vtt e Biba per la parte accademica.
Manutelligence, la piattaforma e le case history
Lo scopo di Manutelligence è di sviluppare una piattaforma che sia in grado di collegare il ciclo di vita del prodotto con il ciclo di vita del servizio relativo, spiega Holonix in una nota, ottimizzando prodotto e servizio grazie a funzionalità estese degli strumenti di simulazione, che si basano sui dati raccolti tramite IoT.
Quattro i campi specifici su cui è stata testata la soluzione Manutelligence: dotare di intelligenza le automobili, le navi, le case e le stampanti 3D, che hanno visto la collaborazione, per il primo caso d’uso, di Ferrari, dove la piattaforma Manutelligence è stata implementata all’interno di un pilot per ottimizzare l’esperienza utente e migliorare il design dell’auto. “Grazie a questa applicazione – spiega il comunicato – Ferrari ha potuto meglio gestire le fasi di progettazione e test dei prodotti, per sfruttare al massimo lo scambio di dati continuo tra le vetture e i reparti di design e ingegnerizzazione.
Tra stampa 3D e Industria 4.0
Nella case history di Fundació Cim, produttore di stampanti 3D spagnolo che ha una serie di collaborazioni in piedi con i FabLab, la piattaforma consente di offrire a cittadini, ragazzi e makers dei FabLab la possibilità di conoscere ed utilizzare concretamente gli strumenti Industry 4.0 di manifattura digitale. Per raggiungere il risultato, sulle auto e sulle stampanti 3D è stato installato un gateway IoT che acquisisce dati e li trasmette alla piattaforma Holonix, da cui possono essere visualizzagti e gestiti attraverso un’app. Il progettista può così utilizzare i dati raccolti per migliorare la progettazione strada facendo, e l’utente con i suoi feedback è al centor di questo processo grazie al cloud.
“Trovo particolarmente importante il progetto Manutelligence – afferma Jacopo Cassina, Amministratore delegato di Holonix – poiché è riuscito ad anticipare il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0, affiancando quindi al miglioramento dei reparti di manifattura quello delle fasi di progettazione e after sales services. Tutto ciò è stato reso possibile dalle soluzioni di Internet of Things tipiche dell’industria 4.0, come quelle che Holonix offre, ma anche dalla piattaforma di gestione della progettazione, valutazione dei costi e dell’impatto ambientale. Questo permette di aumentare non solo l’efficienza della produzione – aggiunge – ma dell’intera azienda, facendo leva sul know-how e sull’aggiornamento delle competenze del personale. Il progetto Manutelligence cambia il paradigma aziendale attraverso la digitalizzazione e l’IoT, permettendo alle aziende di avere accesso a dati reali, al fine di efficientarsi, progettare prodotti migliori e, tramite i servizi di after sales ben gestiti, espandere il proprio business garantendo al contempo la soddisfazione del cliente durante tutto il ciclo di vita del prodotto/servizio”.
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