Per tutte le imprese industriali occidentali, lo scenario di riferimento per la propria competitività è oggi quello di «Industria 4.0», quello cioè di una strategia evolutiva, di natura tecnologica e culturale, che miri, da un lato, al raggiungimento di livelli di efficienza produttiva altrimenti impossibili e, dall’altro, allo sviluppo delle capacità operative necessarie per operare negli ecosistemi industriali che stanno emergendo e che si attesteranno su scala globale.
La tendenza che si sta affermando è lo sviluppo di ecosistemi basati su piattaforme aperte, per semplificare il processo di sviluppo e l’integrazione di sistemi che, dotati di interfacce di visualizzazione comuni, siano in grado di gestire dati provenienti da svariate fonti e basati su molteplici protocolli.
Questo comporta l’introduzione anche nel mondo industriale delle tecnologie digitali di ultima generazione – come Cloud, Internet of Things, Big Data / Analytics, … – che rendono possibile l’interconnessione a costi sostenibili di risorse interne ed esterne all’impresa.
È la cosiddetta trasformazione in logica «data driven» di processi e modelli di business industriali, uno step di innovazione assolutamente possibile e imprescindibile anche per le piccole e medie eccellenze industriali italiane, che devono inquadrarlo nello sforzo per preservare e ulteriormente valorizzare i propri elementi distintivi sul mercato.
Vale, in particolare, per i Produttori di macchine e macchinari industriali, settore di punta della nostra industria nazionale, in quanto fornitori di prodotti che vanno visti, in chiave di competitività, come parte delle risorse utilizzate dai loro clienti, nazionali e internazionali, nei propri “processi 4.0”.