Intelligenza Artificiale e Intelligenza Aumentata
Anche nel mondo industriale oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, tecnologia digitale ormai sulla bocca di tutti e che viene vista come lo strumento di eccellenza per trasformare, superandola, l’operatività umana.
Per la verità, specie pensando alla competitività delle imprese italiane in logica 4.0 e nello specifico, alle capacità operative dei produttori di macchinari, la vera novità di cui si dovrebbe molto parlare è un concetto tecnologico e metodologico più ampio, quello cioè di Intelligenza Aumentata.
Nel concreto, il concetto di Intelligenza Artificiale pone il focus sulla macchina che, dotata di capacità tecnologiche di apprendimento e interazione quasi umane, diventa capace di lavorare in completa autonomia. Il concetto di Intelligenza Aumentata, invece, si focalizza sull’uomo che, grazie a una tecnologia che gli abilita nuove capacità, riesce a fare più e meglio il proprio lavoro.
Ma com’è ormai noto, le soluzioni di Intelligenza Aumentata non sono un’alternativa alle tanto blasonate soluzioni di Intelligenza Artificiale, ma sono il modo per “inglobare” queste ultime in un percorso evolutivo molto più razionale e praticabile, basato sulla consapevolezza di quali sono i punti di forza e di debolezza della macchina, anche quando è potenziata con Intelligenza Artificiale.
Intelligenza Aumentata: rafforzare gli elementi distintivi di competitività
L’intelligenza Aumentata prevede dunque la ottimale applicazione di tutte le tecnologie oggi disponibili, inserendole non come sostitute, ma come fonti di arricchimento delle facoltà imprenditoriali ed esecutive, portandole ad un livello superiore, “aumentato”, e non ad uno subordinato.
In un’azienda produttrice di macchinari industriali, per esempio, uno strumento di Intelligenza Aumentata conferisce al Produttore, a costi sostenibili, quel livello di conoscenza in più che gli permette una gestione più efficace del business in ogni fase del ciclo di vita del prodotto. Il produttore non punta “a fare anche lui quello che può fare chiunque altro, magari prima e meglio di lui”. Punta ad “essere un passo avanti” nell’esecuzione di ogni sua attività, dalla progettazione, alla commercializzazione dei macchinari, fino alla manutenzione degli stessi una volta installati presso i clienti.
In estrema sintesi, è uno strumento di Intelligenza Aumentata quello che gli serve per rafforzare i propri elementi distintivi di competitività nell’evoluzione 4.0 del proprio business.
Ma come riconoscerlo?
Riconoscere un vero strumento di Intelligenza Aumentata
In primo luogo, esso è finalizzato a raccolta, organizzazione ed arricchimento dei dati, che sono da sempre generati dalle macchine industriali e che sono oggi disponibili in quantità e varietà in passato impensabili (da small data in real-time a big data storicizzati, provenienti da macchine installate in ogni parte del mondo). Uno strumento di Augmented Intelligence fa cioè un lavoro molto specifico: trasforma dati in informazione e le informazioni in sapere, un sapere utilizzabile dall’uomo e dalle sue macchine.
In secondo luogo, è scalabile da diversi punti di vista: dal punto di vista applicativo (il sapere estratto usato in una o più fasi di tutto il «Ciclo di Vita delle macchine»); dal punto di vista tecnologico (lo strumento è facilmente interfacciabile con tutti gli strumenti di elaborazione usabili, da moduli personalizzati a moduli di advanced analytics) e dal punto di vista economico-finanziario (con costi variabili e spalmati nel tempo diventa un investimento alla portata di tutte le piccole medie imprese). Uno strumento di Augmented Intelligence è semplice e veloce da inserire all’interno di un contesto aziendale organizzato, non richiede modifiche alla struttura operativa del produttore o investimenti fuori portata.
Infine, ha una fruibilità che gli permette di essere utilizzato in autonomia dal destinatario del sapere generato (nel caso specifico, dal personale del produttore, dai suoi partner, dai suoi clienti). Uno strumento di Augmented Intelligence può essere sfruttato senza ingenti impegni di formazione o di assistenza da parte del partner tecnologico.
In conclusione, queste qualifiche non sono affatto scontante, ma definiscono con precisione caratteristiche e ruolo di uno strumento di Intelligenza Aumentata, ovvero quello di «aumentare l’intelligenza con cui si opera» attraverso raccolta, organizzazione e arricchimento dei Big Data generati da un parco macchine; attività altrimenti impossibile da realizzare con le tecnologie tradizionali.