Tra le tante tecnologie disponibili, sicuramente catturano maggiormente l’attenzione del mercato in ambito industriale quelle il cui utilizzo promette grandi miglioramenti in termini di performance, velocità ed efficienza. Nel settore del machinery industriale, l’Augmented Intelligence si sta facendo largo tra le diverse opzioni e sta raccogliendo consensi un po’ perché all’avanguardia e un po’ perché sulla bocca di tutti.
Purtroppo però, quando si parla di novità, ci si può ritrovare nel bel mezzo di una miriade di informazioni, alcune meno veritiere di altre, che possono farci perdere l’orientamento o peggio ancora, farci prendere sottogamba quella che veramente potrebbe essere la chiave di svolta del nostro business; per esempio, il termine Augmented Intelligence viene utilizzato, in molti casi, semplicemente per attirare l’attenzione e non perché realmente pertinente, ma non bisogna lasciarsi ingannare!
Quel che è certo è che l’Augmented Intelligence si è definitivamente affermata come una delle risorse più preziose per rivoluzionare i modelli di business attualmente in uso nel settore manifatturiero; ora è importante saperla riconoscere e distinguerla dalle tante soluzioni “spacciate” per tale solo per seguire la corrente.
Nel machinery, uno strumento di Augmented Intelligence lavora in completa sinergia con l’operatore umano, il cui ruolo non è subordinato alla tecnologia ma addirittura complementare ad essa. Grazie all’“AI”, le facoltà imprenditoriali ed esecutive vengono potenziate e il produttore può fare più e meglio il proprio mestiere, andando a migliorare l’efficienza dei processi e a ridisegnare nuovi modelli di business, più attuali e che meglio si adattano ad un contesto industriale in continuo cambiamento.
Dietro ad uno strumento di Augmented Intelligence si celano alcune caratteristiche ineludibili che possono aiutare ad individuarlo tra tanti, nominati nello stesso modo ma in realtà di natura completamente differente; esse sono riconducibili a tre semplici parole: finalità, scalabilità e fruibilità.
Uno strumento di AI ideato per i Produttori di macchinari industriali è finalizzato ad una raccolta e organizzazione qualitativa dei dati, al loro arricchimento e storicizzazione; è appositamente strutturato per la raccolta e il trattamento di tutti i dati (da small data in real-time a big data storicizzati) e, di conseguenza, genera informazioni preziose al suo utilizzatore che potrà gestirle in modo utile e studiarle nel tempo, al fine di comprenderne il reale valore. È fruibile e ciò permette a qualsiasi utente di utilizzarlo in autonomia, senza la necessità di ingenti impegni di formazione o di assistenza da parte del partner tecnologico (anche grazie a semplici dashboard in cui è visualizzabile, ottimizzando la semplicità di rappresentazione e gestione dei dati, ogni tipologia di macchinari industriali). In ultimo è scalabile dal punto di vista applicativo (in una o più fasi di tutto il «Ciclo di Vita del proprio Prodotto»), tecnologico (la sua collocazione e il suo inserimento all’interno di un contesto aziendale pre-organizzato sono immediati essendo facilmente interfacciabile con altri strumenti di elaborazione già presenti all’interno del processo industriale), dal punto di vista economico-finanziario (con costi variabili e spalmati, diventa un investimento alla portata di tutte le piccole e medie imprese).
Queste tre caratteristiche possono sembrare a primo avviso banali ma sono quelle che permettono realmente di definire la vera Augmented Intelligence, rendendola così inconfondibile agli occhi del suo utilizzatore.
Nonostante il mercato tecnologico sia in continuo cambiamento ed evoluzione, quel che è certo, è che l’Augmented Intelligence accompagnerà il mondo manifatturiero ancora per molto tempo e sarà il punto di partenza per innovazioni future; è fondamentale quindi imparare a non sottovalutarla come “qualcosa che presto passerà” ma ad inserirla all’interno del proprio business in ottica rivoluzionaria e soprattutto a riconoscerla grazie alle sue tre caratteristiche.