BIMAG- TAISCH (POLITECNICO): OPERAI CON TABLET. E’ L’AUTOMAZIONE COGNITIVA
La prima cosa da fare per affrontare il cambiamento è accettarlo. Anche nel mondo delle aziende, dove l’industry 4.0 è per molti imprenditori insieme un’opportunità e una preoccupazione. Ma Marco Taisch, professore del Politecnico di Milano, spiega nel suo keynote speech al Connected Manufacturing Forum di Milano che questi cambiamenti stanno già avvenendo intorno alle aziende.
«Sono demografici, climatici, nelle risorse naturali che scarseggiano. L’Europa continua ad invecchiare e nel 2015 ci saranno più laureati in Africa che nel vecchio continente. Le città aumentano di dimensione insieme ai tempi di commuting, le aziende si spostano in Indonesia, in Myanmar. Siamo stati abituati ad avere crisi dopo shock di vario tipo, ma non è più così: oggi i prezzi delle commodities aumentano anche solo per la globalizzazione. Un fenomeno lento ma in accelerazione». E così cambiano anche i prodotti.
TAISCH: PRODOTTI IN CAMBIAMENTO, MA TORNA MANIFATTURIERO
«Li vogliamo verdi, personalizzati, nonostante i mercati abbiano velocità e richieste diverse». Osserviamo delle tendenze contrastanti. Ma una è chiara e positiva: il ritorno all’importanza del manifatturiero. «Siamo tornati a mettere al centro dello sviluppo delle economie il fatto che per produrre valore dobbiamo ricominciare dai fondamentali – spiega Taisch -. Negli anni passati abbiamo preso delle ubriacature pazzesche: c’è chi per anni ha spostato la propria economia solo sui servizi, chi come come Irlanda e India hanno inventito tutto sull’IT. Poi si sono messi tutti a studiare finanza. Finché nel 2008 ci siamo accorti che le economie non possono essere troppo sbilanciate. E anche se vi suonerà strano Italia e Germania hanno sentito meno la crisi di quel che avrebbero potuto sentirla, perché hanno un grande settore manifatturiero».
DALL’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE A QUELLA COGNITIVA
E adesso il manufatturiero si trova davanti alla sfida della connettività. Dell’industry 4.0. «L’idea – racconta Taisch nel suo intervento – è di prendere tutte le tecnologie più evolute per creare delle fabbriche. Internet of thingsvuol dire creare oggetti connessi (come la cucina intelligente) capaci di comunicare tra loro. I prodotti che creerete dovranno essere connessi. Ma quello dell’Iot è un concetto già vecchio».
Ebbene sì, perché per Taisch «passeremo dall’automazione industriale a quella cognitiva, basata sulla conoscenza, sul dato: ci saranno operai con tablet sul braccio che gli dà informazioni e produttività aumenta».
IL PIANO CALENDA: NON SOLO INVESTIMENTI MA FORMAZIONE
Alcune competenze finiranno, altre si creeranno. «Ma il livello di consapevolezza sull’industria 4.0 è molto indietro – sostiene Taisch -. Nel piano Calenda proposto dal governo non ci sono solo gli investimenti (13 miliardi di incentivi fiscali in 4 anni) ma anche la formazione. Dobbiamo capire come gestire generazioni diverse che dovranno lavorare insieme».
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